La Discalculia fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ovvero quel gruppo eterogeneo di disturbi di natura neurobiologica, che evolvono nel tempo e che si manifestano con importanti difficoltà nell’acquisizione e nell’uso delle abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica.
Nel seguente articolo analizzeremo nel dettaglio questo disturbo che spesso viene sottostimato o considerato di secondaria importanza; esso può insorgere in maniera isolata, ma frequentemente si associa a Dislessia Evolutiva.
Che cos’è la discalculia?
Un Disturbo Specifico relativo all’apprendimento del sistema dei numeri e del calcolo.
Esso comporta una specifica compromissione delle abilità aritmetiche nonostante siano presenti un’intelligenza nella norma, un percorso di istruzione regolare, opportunità socioculturali normali e assenza di deficit sensoriali e disturbi significativi della sfera emotiva.
Il deficit riguarda la padronanza delle capacità di calcolo fondamentali come addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione piuttosto che delle capacità di ragionamento matematico più astratto coinvolte nell’algebra, nella trigonometria, nella geometria.
Come si manifesta?
Un bambino con Discalculia può manifestare le seguenti caratteristiche:
– Difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati numerici o il calcolo. Per esempio il bambino può mostrare una scarsa comprensione dei numeri, della loro dimensione e delle relazioni, scarsa memorizzazione dei fatti aritmetici o può perdersi all’interno dei calcoli aritmetici cambiando spesso procedura;
– Difficoltà nel ragionamento matematico, come ad esempio gravi difficoltà ad applicare concetti matematici, dati o procedure per risolvere problemi quantitativi.
Quali tipologie di errori?
All’interno del SISTEMA DEI NUMERI possono essere riscontrabili i seguenti errori:
– ERRORI LESSICALI: nascono quando il bambino associa l’etichetta sbagliata al numero, rispettando però il livello (unità, decine, centinaia).
Es: [5] il bambino legge [sette]
[12] il bambino legge [quattordici]
– ERRORI SINTATTICI: riguardano l’erronea attribuzione del nome al numero dovuta al fatto che il bambino non ha ancora appreso o stabilizzato le regole della sintassi numerica.
Questi errori si manifestano tipicamente in compiti di transcodifica, poiché richiedono il passaggio dal codice verbale a quello arabico e viceversa; possono derivare dal mancato controllo della struttura sintattica o dal mancato riconoscimento del valore posizionale dello zero all’interno del numerale.
Es: il bambino conta [1-2-3-4-15-16-17]
il bambino conta [13-14-40-41-42-]
[duecentocinquantasei] il bambino scrive [210056]
– ERRORI MISTI: elementi miscellanei vengono erroneamente uniti ai numeri primitivi come potenze di 10 o attraverso relazioni di tipo additivo.
Es: [duecento] il bambino scrive [102] (ha elaborato 100+2)
[centocinque] il bambino scrive [500] (ha elaborato 100×5)
All’interno del SISTEMA DEL CALCOLO possono essere riscontrabili i seguenti errori:
– ERRORI NEL RECUPERO DI FATTI ARITMETICI: può esserci una confusione tra fatti additivi e moltiplicativi, oppure un “effetto inferenza” tale per cui la semplice presentazione delle cifre attiva la somma tra le due.
Può poi manifestarsi una memorizzazione errata del fatto aritmetico, che facilita il reiterarsi dell’errore.
Es. confusione fatti additivi e moltiplicativi:
3+3 = 9
6×3 = 21
4×3 = 11
Es. memorizzazione errata:
7×8 = 58
– ERRORI NEL MANTENIMENTO E NEL RECUPERO DI PROCEDURE E STRATEGIE: possono manifestarsi sotto forma di recupero di strategie di calcolo immature o nascere dalla mancata automatizzazione di strategie facilitanti.
Questi errori possono coinvolgere la gestione dei riporti, a seguito di un sovraccarico della memoria di lavoro, che può portare il bambino a dimenticarli o a dimenticare di sommarli alla cifra corretta.
– ERRORI VISUOSPAZIALI: il bambino può confondere i segni delle operazioni simili da un punto di vista percettivo (+ e x), può avere difficoltà nell’incolonnamento, soprattutto nel caso dei numeri decimali, e nella scelta della direzione da seguire nello svolgimento dell’algoritmo.
– ERRORI NELL’APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE:
o Errori nello stabilire le prime cose da fare per affrontare le operazioni;
o Errori nel mantenere una procedura fino al termine dell’operazione;
o Errori nell’applicazione delle regole di prestito e riporto (mancata comprensione della procedura o procedura poco consolidata);
o Errori dovuti al passaggio ad una nuova operazione;
o Errori dovuti a una mancanza di progettazione e verifica.
Quali campanelli d’allarme?
In età prescolare potrebbero manifestarsi difficoltà nel contare, nell’attribuire numeri a oggetti o nel riconoscere i simboli numerici. Inoltre potrebbero presentarsi difficoltà nel ricordare i numeri, soprattutto nel giusto ordine, o ad ordinare gli elementi per dimensione, forma o colore; il bambino potrebbe poi evitare giochi in cui è richiesto l’uso dei numeri, il conteggio e altri concetti matematici.
Durante la scuola primaria invece potrebbero manifestarsi difficoltà nel riconoscimento di numeri e simboli, fatica nella riproduzione del calcolo di base, incapacità nel pianificare la soluzione di un problema di matematica, difficoltà nel distinguere la sinistra dalla destra e scarso senso dell’orientamento.
Quando effettuare la diagnosi e a chi rivolgersi?
Nel caso vi sia il dubbio rispetto alla presenza o meno di una difficoltà di calcolo è bene effettuare una valutazione specialistica, così da comprendere se si tratti effettivamente di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.
Per quanto riguarda il calcolo, il percorso diagnostico può essere effettuato solo alla fine della terza classe della scuola primaria; ci si può rivolgere ai centri per l’età evolutiva dell’ASL o a centri privati specializzati nei disturbi del neuro-sviluppo.
Quale trattamento?
La natura dei disturbi di apprendimento li rende di per sé non “guaribili”, in quanto dipendono da fattori congeniti non modificabili ma che tuttavia nella maggior parte dei casi e, in misura dipendente dalla gravità del deficit, si riducono con adeguati interventi abilitativi e corrette procedure educative.
Nel caso della Discalculia, successivamente ad un’attenta analisi qualitativa degli errori maggiormente commessi dal bambino che presenta tale disturbo, sarà possibile intervenire con un trattamento di recupero mirato.
Figure professionali specializzate, come ad esempio lo psicologo esperto in Disturbi Specifici dell’Apprendimento, potranno elaborare un piano di intervento efficace e personalizzato, che miri al potenziamento delle abilità maggiormente carenti (sistema del numero e/o sistema del calcolo).
Cosa fare a scuola?
Grazie all’entrata in vigore della legge 170 del 2010 in materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, la scuola è obbligata a redigere, in caso di diagnosi di DSA, un Piano Didattico Personalizzato (PDP) contenente tutte le misure dispensative e gli strumenti compensativi necessari a garantire un adeguato percorso di apprendimento.
Le misure dispensative sono degli interventi che permettono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano difficoltose e non aiutano l’apprendimento.
Gli strumenti compensativi sono invece degli strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità che risulta deficitaria.
Nello specifico per la Discalculia le misure dispensative che possono essere inserite all’interno del PDP possono essere:
Dispensa da
– Scrittura e appunti sotto dettatura
– Copiatura di testi lunghi scritti alla lavagna
– Studio mnemonico di formule e tabelle
– Studio mnemonica di definizioni lunghe, con termini astratti e complicati
– Verifiche non programmate
– Eccessivo carico di compiti a casa
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi è possibile prevedere l’utilizzo di:
– Calcolatrice
– Tabelle e formulari
– Schemi e mappe concettuali
– Uso del computer
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