Nell’articolo che trovate qui abbiamo visto come l’agitazione motoria e l’iperattività possano essere manifestazioni distintive di alcuni bambini con Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD).
Tra queste possiamo osservare la tendenza a compiere movimenti bruschi e veloci, ad essere sempre in azione, ad alzarsi spesso o parlare senza sosta, a correre invece che camminare, difficoltà a rilassarsi e riposarsi. O ancora, la propensione a toccare qualsiasi cosa, stare seduti in modi improbabili, agitare in continuazione mani e piedi.
Come comportarsi ed agire di fronte a situazioni simili?
Cercare di reprimere questi comportamenti motori potrebbe non rivelarsi la soluzione migliore; al contrario potrebbe risultare più efficace mettere a disposizione del bambino un ambiente e delle occasioni che gli diano la possibilità di scaricare le sue energie.
Sicuramente la pratica costante di uno sport (soprattutto individuale) è un’ottima alternativa sulla quale insistere molto; ma cosa fare nel contesto familiare e scolastico per permettere al bambino di muoversi frequentemente?
Muoversi a casa
È dimostrato che svolgere dell’attività fisica stimola le funzioni cognitive e incrementa le capacità attentive necessarie allo svolgimento di un compito; pertanto, prima di svolgere qualsiasi tipo di compito, potrebbe essere utile al bambino fare un po’ di movimento.
Ad esempio:
– Al mattino evitare l’uso di apparecchi elettronici quali tv, cellulari e tablet. Questi infatti tendono a “sedare” momentaneamente l’agitazione motoria, la quale però si accumulerà con il trascorrere delle ore e porterà il bambino ad essere più irrequieto durante le attività scolastiche.
Tenere spenti televisori, cellulari e altri apparecchi permetterà al bambino di essere più dinamico: potrà fare un piccolo balletto mentre si cambia o potrete sfidarlo per vedere quanto tempo impiega a vestirsi e lavarsi, usando un cronometro.
– Se le condizioni lo permettono, si potrebbe esortare il proprio figlio a recarsi a scuola a piedi o in bici o, se la distanza lo impedisce, parcheggiare la macchina a qualche metro di distanza dall’entrata e percorrere l’ultimo pezzo di strada a piedi.
– Al pomeriggio, dopo una lunga mattinata tra i banchi di scuola, una camminata di dieci minuti, qualche calcio al pallone ai giardinetti o alcuni salti con la corda, potrebbero aiutare a calmare l’agitazione motoria accumulata nel corso delle ore.
– Lasciare libero il bambino di svolgere i compiti scolastici in piedi o nella posizione a lui più congeniale, così da rispondere al bisogno di attivazione fisica e permettere al bambino di non investire un carico cognitivo troppo alto nel controllo dei propri impulsi fisici, cosa che lo porterebbe ad esaurire velocemente le sue energie attentive.
– A casa, chiedere al bambino di svolgere dei piccoli compiti che gli permettano di muoversi: apparecchiare e sparecchiare la tavola, ballare mentre lava i piatti con voi genitori, coinvolgerlo in qualche piccola gara di ginnastica con il papà, chiedergli di portarvi qualcosa da un’altra stanza, sfidarlo a rifare il letto più in fretta di voi.
– Se il bambino non riesce a rilassarsi nel letto nemmeno con un bel racconto, provate a camminare per casa cinque minuti raccontandovi le vostre giornate o inventando a turno delle favole meravigliose.
Muoversi a scuola
Come già descritto precedentemente, lo sforzo cognitivo compiuto dal bambino nel controllare i propri impulsi fisici diminuisce le sue capacità di prestare attenzione agli elementi più importanti dell’ambiente che lo circonda: in questo caso la maestra che spiega la lezione, il lavoro di gruppo da svolgere con i compagni o la verifica da portare a termine.
Dare la possibilità ad un bambino iperattivo di muoversi anche nel contesto scolastico aumenta senza dubbio le sue possibilità di apprendere in maniera efficace.
Vediamo insieme alcune strategie per dare modo al bambino di muoversi durante le attività scolastiche, senza disturbare i compagni o interferire con il normale svolgimento delle lezioni.
– Un modo per sfruttare al meglio le energie del bambino, valorizzandolo e mantenendolo calmo, può essere quello di assegnargli degli incarichi che prevedono uno spostamento, come ad esempio portare una comunicazione nella classe di fianco, andare a prendere delle fotocopie, consegnare in segreteria un documento.
– Lasciare al bambino la possibilità di stare in piedi al banco se ne sente l’esigenza o di svolgere qualche attività alla cattedra di fianco all’insegnante; invitarlo a scrivere la lezione alla lavagna o distribuire delle schede didattiche ai compagni.
– Collocare delle palline da tennis alle gambe della sedia di un bambino iperattivo gli permetterà di muoversi senza disturbare i compagni; una pallina antistress invece terrà occupate le mani, che altrimenti sarebbero impegnate a toccare e prendere tutto ciò che è alla portata del bambino. Infine, degli elastici morbidi posizionati a croce tra le gambe della sedia gli serviranno per tamburellare i piedi senza infastidire nessuno.
E quando si è in giro?
Ci sono delle situazioni in cui è necessario che il bambino mantenga un controllo dell’agitazione motoria ad un livello tollerabile, poiché il contesto sociale in cui ci si trova lo richiede (supermercato, mezzi pubblici, ristorante, cinema, ecc.).
Cosa fare in questi casi?
Potrebbe essere utile, prima di recarsi in un luogo pubblico, spiegare al bambino quali sono i comportamenti che ci si aspetta da lui, in modo da prepararlo.
Se dovrete restare in coda al supermercato o altrove, provate a tenere occupati i suoi pensieri con degli indovinelli o chiedendogli di elencarvi tutti gli oggetti presenti in quel luogo di colore rosso, verde o blu. O ancora, sfidatelo a dirvi tutte le parole che gli vengono in mente con una certa lettera.
Mantenete sempre un contatto fisico con lui: anche solo tenerlo per mano potrebbe essere un buon modo per aiutarlo a calmarsi.
Al ristorante portate con voi qualche piccolo gioco o delle matite colorate con un quadernino per ingannare l’attesa.
Inventate con vostro figlio un codice segreto per segnalargli, in presenza di altre persone, che è necessario calmarsi. Questo darà la possibilità di evitare sgridate in pubblico, le quali potrebbero aumentare l’agitazione motoria e innescare un senso di frustrazione nel bambino.
Gestire un bambino con ADHD non è sicuramente semplice, ma con grande costanza e le giuste strategie, sarà possibile ridurre notevolmente conflitti e attriti e godersi tutto ciò che di speciale e meraviglioso questi bambini hanno da offrire
Bibliografia:
- Disturbi dell’attenzione. Strategie efficaci per imparare a gestirli. Ed. Red!
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